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Trasporti, regesto opere, allestimento e visite giudate per la mostra: “Un mare tutto fresco di colori. Sandro Penna e le arti figurative”

La Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia ospita dal 6 ottobre 2023 al 14 gennaio 2024 la mostra Un mare tutto fresco di colore. Sandro Penna e le arti figurative, che indaga il rapporto di Penna con il mondo dell’arte, mettendo a fuoco i gusti e le tendenze diffusi sulla scena culturale fra gli anni quaranta e gli anni settanta, della quale il poeta fu un assoluto protagonista, al pari di Pier Paolo Pasolini, Alberto Moravia ed Elsa Morante, suoi amici e colleghi.

L’esposizione, curata da Roberto Deidier, Tommaso Mozzati e Carla Scagliosi, presenta 150 opere di autori quali Pablo Picasso, Jean Cocteau, Alexander Calder e altri, tra cui gli artisti coi quali Sandro Penna instaurò uno stretto rapporto di amicizia e una frequentazione quotidiana: da Filippo De Pisis a Mario Mafai, da Tano Festa a Mario Schifano, e Franco Angeli, ovvero dalla scuola romana ai giovani di Piazza del Popolo.

La rassegna, per la prima volta, offrirà al visitatore l’occasione di ammirare un vasto nucleo, recentemente identificato, di opere provenienti dalla casa del poeta, in via Mole de’ Fiorentini a Roma dove, oltre a intrattenersi con pittori, scultori, galleristi e letterati, Penna svolgeva la sua attività di mercante d’arte.

Il percorso si completa con un’accurata scelta di autografi, diari e lettere, indispensabile, assieme alle prime edizioni e ai materiali audiovisivi, per far luce sulle passioni dello scrittore, attraverso il colto dialogo fra immagine e parola scritta.

Proprio questo dialogo, del resto, ha suggerito alla letteratura critica un parallelo fra la sua opera letteraria e il mestiere di pittore, commentando la sintonia intima, cifrata, intessuta dai suoi versi con le espressioni plastiche coeve.

In particolare, il critico letterario Cesare Garboli fu il primo a sottolineare quanto Penna solesse trattare le proprie poesie “come fossero dei quadri”. E altri, da Luciano Anceschi a Carlo Levi, da Dario Bellezza a Elio Pecora, hanno intravisto nella sua lirica gli echi più svariati, da Matisse a Watteau, da Scipione a Rosai, passando naturalmente per il Perugino e i suoi paesaggi chiari ed evocativi, pieni d’aria e d’azzurro.

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Allestimento di “Burri. Forma spazio equilibrio”

A cura di Bruno Cora’, Presidente della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri, Città di Castello

Per dare una immagine di sintesi dell’arte di un grande artista come Alberto Burri al Meeting di Rimini del 2023, la Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri ha risposto all’invito formulato dal Meeting decidendo di collocare al centro dell’area espositiva la più grande tela mai realizzata dal Maestro, il Sacco del 1969 ideato e realizzato per il fondale del primo atto del dramma teatrale “Avventura di un povero cristiano” dal romanzo di Ignazio Silone. Attorno all’imponente opera si è costruito un esauriente percorso idoneo a far luce su questo grande outsider della pittura. Con le suggestive proiezioni del Grande Cretto Gibellina ed altri cicli appartenenti a diverse stagioni del suo lavoro, il pubblico avrà l’opportunità di prendere visione di una significativa parte dell’opera di questo grande protagonista dell’arte italiana ed internazionale.

L’opera di Burri, a partire dagli anni ’50 del XX secolo e fino alla sua scomparsa, avvenuta nel 1995, ha segnato la scena dell’arte contemporanea fino ai nostri giorni. La sua pittura per lo più a base di materie extrapittoriche come il catrame, il vissuto dei ‘sacchi’, le combustioni di plastica, di legni, di ferri, i composti acrovinilici dei ‘cretti’ e i cellotex, ha tracciato una nuova frequenza del linguaggio visivo su cui si sono sintonizzate le generazioni a lui successive, osservando l’orientamento da lui indicato relativo ai valori della Forma, dello Spazio e dell’Equilibrio di cui dotare la ‘presenza’ della pittura.